I settori energivori prevedono un calo delle quotazioni e smettono di acquistare. L’impennata dei costi grava sui margini, una dinamica alla lunga insostenibile
Il gruppo, infatti, punta a raddoppiare la produzione in Italia (dagli attuali 75 a 150 milioni) e il suo fatturato mondiale (da 150 a 300 milioni), e ha di recente completato, a supporto di questa strategia, l’emissione del suo primo bond da 25 milioni (a sette anni)
L’economista invita ad accelerare la transizione. «Il tetto al prezzo del gas provocherebbe un calo dell’offerta. Difficile trovare un compromesso con la Germania»
Katia Da Ros, vicepresidente di Confindustria con delega alla sostenibilità parla della transizione energetica delle imprese, che in Italia è in fase molto avanzata, con un occhio rivolto alla congiuntura, alla fiammata delle commodities energetiche e al rischio di una possibile riduzione dei flussi di gas dalla Russia nei prossimi mesi. «Ci preoccupa molto per il rischio di eventuali interruzioni».
Lo choc energetico iniziato alla fine del 2021 e aggravato dall’attacco della Russia all’Ucraina ha accelerato gli investimenti delle imprese in energie green. Se ne parla nel numero del mensile Nordest Economia in uscita martedì 19 luglio allegato a Messaggero Veneto, Il Piccolo, Il Mattino di Padova, Corriere delle Alpi e la Nuova di Venezia e Mestre, mercoledì 20 alla Tribuna di Treviso.