I settori energivori prevedono un calo delle quotazioni e smettono di acquistare. L’impennata dei costi grava sui margini, una dinamica alla lunga insostenibile
Katia Da Ros, vicepresidente di Confindustria con delega alla sostenibilità parla della transizione energetica delle imprese, che in Italia è in fase molto avanzata, con un occhio rivolto alla congiuntura, alla fiammata delle commodities energetiche e al rischio di una possibile riduzione dei flussi di gas dalla Russia nei prossimi mesi. «Ci preoccupa molto per il rischio di eventuali interruzioni».
Il gruppo, infatti, punta a raddoppiare la produzione in Italia (dagli attuali 75 a 150 milioni) e il suo fatturato mondiale (da 150 a 300 milioni), e ha di recente completato, a supporto di questa strategia, l’emissione del suo primo bond da 25 milioni (a sette anni)
L’economista invita ad accelerare la transizione. «Il tetto al prezzo del gas provocherebbe un calo dell’offerta. Difficile trovare un compromesso con la Germania»